"Ci stiamo concentrando su un punto specifico, che ho presentato alle varie assemblee territoriali recentemente. In un contesto che cambia e in cui i Comitati fanno sempre più spesso attività dirette, come Uisp dobbiamo sicuramente proporre iniziative che sappiano veicolare il concetto di associazione a tutti i cosiddetti 'soci di servizio', per facilitare la relazione interpersonale e farli diventare propositori e non solo fruitori. Un cambiamento di questo genere, tuttavia, orientato alla trasversalità e a nuove aree tematiche, difficilmente può scaturire dalle singole Leghe. Sono piuttosto i Comitati territoriali ad avere la capacità di promuovere, coordinare e dirigere questa azione, attraverso progettualità che coinvolgano maggiormente le proprie società sportive e specialmente quelle Leghe che hanno spazio d'azione per attività che si fondano su natura, convivialità etc. Dobbiamo sempre più pensare al socio come a una persona che racchiude interessi diversi e a Leghe che sanno essere anche soggetto polimorfo.
Come Lega Sci, dobbiamo dar vita a nuovi percorsi orientati alle famiglie, che prevedano agevolazioni per consentire a genitori e figli di sciare insieme, per fronteggiare un forte calo nell'agonismo e una struttura che invecchia con noi. E infine servono una strategia e iniziative più incisive nello snowboard, un settore nel quale ci mancano leader che possano catalizzare un bacino di utenza enorme e dalle grandi potenzialità, ma con logiche molto diverse da quelle dello sci".